tasso
Taxus baccata L.
Velenosa
Montagna tra i 900 e i 1.800 m di altezza.
Foglie, anche se è tossica tutta la pianta, ad eccezione dell’arillo (frutto).
Nel settembre del 1991 fu ritrovato, al confine tra Austria e l’Italia, tra i monti e i ghiacciai, un corpo mummificato risalente all’età della pietra (3.300 A.C.) conservato e preservato all’interno del ghiacciaio del Similaun (3.597 m); questo uomo preistorico era molto probabilmente un cacciatore, visto che portava con sé arco e frecce realizzati con il legno del tasso, che ha la qualità di essere resistente ed elastico allo stesso tempo. Anche la mitologia è ricca di riferimenti verso il tasso. Secondo Ovidio la strada verso il mondo degli inferi era ombreggiata da tassi. A Roma si sacrificavano tori neri inghirlandati con foglie di tasso, consacrando Ecate, la dea degli Inferi.
Frutti: sono costituiti da un nero seme ovoide, circondato da un involucro carnoso a forma di coppa, rosso a maturità, detto “arillo”, il quale è l’unica parte non velenosa della pianta: è molto dolce, commestibile ed è gradito dagli uccelli che così cibandosene favoriscono la disseminazione. Pianta intera: nonostante la sua tossicità, tanto da possedere la nomea di “albero della morte”, è molto utilizzata come albero ornamentale e la troviamo nei parchi e giardini.
Viene assunto tramite prescrizione medica, e viene infatti utilizzato nell’industria farmaceutica.
Tumore mammario, leucemie, melanomi.
Potenziamento azione immunitaria, distruzione mirata delle cellule tumorali, azione antimalarica.