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giuggiolo

Ziziphus jujuba Miller

Famiglia botanica: Rhamnacee
Tipo

Medicinale commestibile

Dove si può trovare

Cresce bene in giardino, tra 0 e 600 m di altezza.

Parti utilizzate

Frutti (raccolti in autunno), gemme fresche (primavera) e semi (in autunno)

Curiosità

Il giuggiolo, noto come “dattero cinese” per via della sua origine orientale, fu importato dai Romani dalla Siria. Per i Romani simboleggiava il Silenzio e adornava i Templi della dea Prudenza. Nel Rinascimento dai frutti si ricavava un liquore “inebriante” e proprio da qui deriva “Brodo di giuggiole”, bevanda molto gradita che la famiglia Gonzaga offriva ai suoi ospiti. Il termine “giuggiolone” deriva sempre dal nome di questa pianta e sta ad indicare bonariamente una persona non molto intelligente o un ragazzo cresciuto troppo precocemente, infantile e ingenuo nel comportamento.

Usi

Frutti tintura madre: 30 gocce 3 volte al giorno. Frutti freschi: mangiati a piacimento. Semi estratto secco: 3 tavolette 600 mg, 2 volte al giorno. Semi gemmoderivato: 50-70 gocce al giorno o 50 gocce 2 volte al giorno. Gemme: 50 gocce, 2 volte al giorno

Preparazioni

Estratto secco, tintura madre, gemmoderivato, frutto fresco.

Prescrizioni

Tosse, febbre, infiammazioni, prurito, asma bronchiale, spasmolitico, problemi cutanei, ansia, insonnia, nervosismo, anoressia, astenia, inappetenza, allergie, emostatico, deficit dei fattori della coagulazione del sangue.

Azione

depurativa, emolliente, antisettica, antitussiva, ansiolitica, riepitalizzante, febbrifuga, come alimento. Gemme: antianemica, ricostituente, antisudorifera, miorilassante, protettrice cardiovascolare, depurativa del fegato, rinforzante del sistema immunitario, antidepressiva. Semi: emostatica, protettrice vasi.